martedì 11 maggio 2010

SI ALL'EOLICO, MA CON PROGRAMMAZIONE E PARTECIPAZIONE

.I maxi-impianti eolici e fotovoltaici devono

essere pianificati nel pieno rispetto del paesaggio

e realizzati con operazioni trasparenti

Il ricorso a fonti rinnovabili di energia e quindi la diffusione di impianti per energia pulita sono più che mai indispensabili e quindi da noi pienamente condivisi. Su questo punto non deve esserci ombra di dubbio. Tuttavia sentiamo la necessità di dire che la diffusione dei parchi eolici, anche dei mega-impianti, è avvenuta e sta avvenendo senza pianificazione territoriale, ambientale, paesaggistica, e in modo a volte assai poco trasparente (si veda il caso della Sardegna e della Sicilia), investendo e manomettendo anche panorami particolarmente belli e intatti. Di recente il Tar della Toscana ha convalidato l’installazione di un parco eolico a ridosso del Castello di Montepò a Scansano (Grosseto) e a poche centinaia di metri da vigneti di Morellino doc. Altre maxi-pale eoliche sono previste in Comuni fra l’Alta Maremma e l’Amiata (Roccalbegna, Cana, Semproniano, ecc.). Altre ancora, di 150 m., vengono minacciate nel paesaggio delle Foreste Casentinesi, versante romagnolo. Mentre si prevede di disseminare mega-impianti off-shore vicino a coste splendide come quella del Gargano.

Di recente, un referendum popolare ha bocciato con l’81 % di “no”, a Urbania, presso Urbino, un mega-parco eolico sui monti, intatti, della zona, ma gli installatori stanno tornando alla carica. Nel Sud numerosi crinali dell’Appennino sono già stati invasi proponendo, a Comuni poveri e indebitati, incentivi che non hanno compensato in alcun modo la manomissione del paesaggio e dell’ecosistema, con la fuga degli uccelli, degli insetti “buoni”, ecc. oltre a quella dei turisti, ovviamente, infastiditi dal forte rumore e da presenze comunque disturbanti. Da qui le numerose istanze di moratoria proposte anche dal Wwf.

Tutto è avvenuto, in modo disordinato, senza la definizione - d’intesa con le Soprintendenze regionali e di settore - di piani, quanto meno regionali, di “compatibilità”. Si è appena iniziato a discutere in Consiglio Superiore dei maxi-impianti off-shore. Un discorso che ora si pone con forza anche per i mega-impianti fotovoltaici, come ha denunciato di recente sulla stampa il creatore di Sloow Food, Carlo Petrini, ponendo in evidenza che con essi troppi terreni agricoli, a coltivo o a pascolo, vengono sottratti alla produzione e quindi anche alla tutela del paesaggio agrario. Un tema sollevato, con ripetuti allarmi, anche dalla Coldiretti.

In primo luogo ci sembra sbagliata la filosofia della concentrazione di maxi-impianti, sia eolici che fotovoltaici, tanto più in zone agro-silvo-pastorali. In secondo luogo ci sembra radicalmente sbagliato procedere alla loro installazione sotto la pressione di industrie produttrici o di loro intermediari, quindi in base a logiche privatistiche e speculative, con poca trasparenza. Dove realizzare allora – si obietterà - i parchi eolici e gli impianti fotovoltaici? Entrambi possono venire installati nelle aree portuali (sta accadendo a Savona ad opera di quella Autorità portuale), nei poli o nei nuclei industriali pianificati a suo tempo (quando anche in Italia si pianificava) o in zone ex industriali dismesse. Mentre il fotovoltaico, che sta crescendo moltissimo e che è più adatto all’Italia dell’eolico, va installato nelle aree urbane, al di fuori, ovviamente, dei centri storici, evitando così altro consumo di suolo agricolo.

In generale, il fenomeno va al più presto ricondotto a logiche di utilità pubblica e quindi diffuso laddove non ci siano vincoli paesaggistici e ambientali e comunque, ripetiamo, non nel rapporto diretto industrie-installatori-Comuni, bensì in modo chiaro, all’interno di piani regionali. Diversamente, come sta avvenendo, gli impianti – quelli maggiori – per l’energia pulita si diffonderanno a danno di paesaggi, montani e marini, irrecuperabili, con evidenti danni culturali ed anche economici (per il turismo, culturale e naturalistico, per le produzioni agricole qualificate, ecc.).

Rivolgiamo pertanto un pressante, allarmato appello ai ministri competenti, agli organismi tecnico-scientifici del Ministero per i Beni e le Attività culturali, alla Conferenza Stato-Regioni, ai presidenti e agli assessori regionali competenti, all’Associazione Nazionale Comuni d’Italia affinché l’installazione di impianti per l’energia pulita – certamente necessari - avvenga, di qui in avanti, in modo anch’esso “virtuoso”, cioè rispettoso della trasparenza e dei fondamentali valori tutelati con forza dall’articolo 9 della Costituzione e ai quali tante volte si è richiamato, e ci ha richiamato, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Il Comitato per la Bellezza, Vittorio Emiliani, Luigi Manconi, Desideria Pasolini dall’Onda, Salvatore Settis, Marisa Dalai, Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Irene Berlingò, Gaia Pallottino, Bernardo Rossi Doria, Gianfranco Amendola, Corrado Stajano, Maria Pia Guermandi, Antonio Pinelli, Edoardo Salzano, Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani, Rita Paris, Antonio Lubrano, Annarita Bartolomei, Fernando Ferrigno, Violante Pallavicino, Nino Criscenti, Giovanna Borgese, Arturo Osio, Bernardino Osio, Giuseppe Basile, Montse e Andrea Manzella, Carla Sepe, Roberto De Marco, Giuliano Montaldo, Marco Tullio Giordana, Paolo Sorcinelli, Nicola Spinosa, Renato Nicolini, Sallie Marcucci, Oliviero Beha, Enzo Marzo, Andreina De Tomassi, Paolo Baldeschi, Sauro Turroni, Clelia Arduini, Georg Frisch, Milton Gendel, Gabriele Simongini, Giuseppe Marchetti Tricamo, Carlo Catalogna, Giulio Castelli, Franco Monteleone, Magda Mercatali, Pino Coscetta, Sergio Guidi, Valentino Podestà, Paola Migliorino, Raffaella Prandi, Andrea Costa, Anna Cammarano, Sergio Bracco, Donatella Fagioli.



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